Il voto veramente. La vittoria delle liste civiche

A voi la mia analisi del voto, fatta stamattina per la rubrica del lunedì su Radio Popolare (“Secondo me”, ore 10.30, colonna sonora The River)

Buona settimana a tutte, buona settimana a tutti. Come sapete, non è mia abitudine usare questa rubrica per proporre commenti politici. Ma questa volta sento l’urgenza morale di contestare una lettura fuorviante dei risultati delle elezioni amministrative di ieri. C’è infatti un dovere di vedere, in chi può parlare. E rimango un po’ sconcertato davanti alla lettura che viene data di questi risultati. Quasi un sollievo generale: fuori i cinque stelle dai ballottaggi, flop di Grillo. Con il corollario neanche troppo sottinteso: si torna a prima, centrodestra e centrosinistra. E invece credo che nessun partito possa esultare per i risultati. A Parma per ora è in testa, solitario e senza partiti alle spalle, il sindaco uscente Pizzarotti. A Palermo ha stravinto al primo turno l’outsider Leoluca Orlando (foto), che è se stesso, e sulla cui scia si sono inseriti i partiti, nascondendosi dietro liste civiche. A Verona è andata al ballottaggio la lista di Tosi con il centrodestra.

Il fatto è che il fenomeno del rifiuto del centrodestra e del centrosinistra nelle loro espressioni tradizionali è rimasto e per certi aspetti si è accentuato. Solo che, dovendosi cimentare con una dimensione locale e non con una dimensione nazionale, ci hanno provato in tanti a candidarsi con liste autonome, staccandosi dai grandi schieramenti. E hanno avuto un grande successo, erodendo certo il patrimonio elettorale dei 5 stelle, puniti per la frequente modestia dei candidati, ma riproponendo il problema della crisi elettorale dei partiti maggiori. A Catanzaro la lista civica Fiorita (tendenzialmente di centrosinistra) è arrivata al 24 per cento, a Padova la lista civica è al 22, a Lecce le liste civiche hanno imposto il candidato del centrosinistra e doppiano, insieme, il Pd; a Piacenza liste civiche e centrosinistra si equivalgono, nella stessa Sesto San Giovanni le liste civiche superano nel loro insieme il centrodestra, a Lodi sommano più consensi di tutti. Non è un quadro buono per nessuno, se non per la comune soddisfazione di vedere la sconfitta dei 5 stelle. Ma non va bene al centro destra, e nemmeno al centrosinistra, che rischia seriamente Genova, suo tesoro storico dalla Liberazione. I ballottaggi parleranno senz’altro  meglio.

Ma guai a trascurare il fenomeno che è emerso: la nascita di liste civiche fai da te, liste di dissenso, che non hanno cercato un ruolo parassitario, che hanno raccolto insieme sfiducia e voglia di partecipazione. Che sbocco avranno alle elezioni politiche o nella vita amministrativa non lo può dire nessuno. Ma questa appare la novità di oggi. Diciamo un asse Pizzarotti-Orlando. Non saperla vedere conferma una crisi di cultura politica che non promette bene al Paese. A proposito: lo sapevate che don Ciotti è andato a San Luca in una scuola a parlare di legalità e che i bambini hanno ricordato con lui le vittime di ‘ndrangheta? Avete trovato qualcosa sui giornali? Ecco, appunto. Buona settimana a tutte, buona settimana a tutti.

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