“Sangue”. Venerdì alle 20 in aula Magna in Statale. Torna il teatro delle detenute

Si chiama “Sangue” il nuovo spettacolo delle detenute dell’alta sicurezza di Vigevano. I lettori di questo Blog ne hanno già sentito parlare. E hanno ancor più sentito parlare di queste detenute, spesso provenienti da famiglie di camorra e ‘ndrangheta, che cercano (e trovano) nel teatro un altro mondo, altre relazioni, altri linguaggi, altri pensieri, grazie alla bravura di un regista bravo e sensibile come Mimmo Sorrentino. Questo nuovo spettacolo segue il precedente  “L’infanzia dell’alta sicurezza”. E’ duro e al tempo stesso gentile, almeno in alcuni lunghi passi. Rievoca, nel racconto delle protagoniste, l’incontro della vita -una vita particolare- con il sangue. Vale davvero la pena vederlo. Noi abbiamo deciso di portarlo per la prima volta fuori dal carcere, seguendo il percorso di una disciplina molto speciale introdotta in università alcuni anni fa. Si chiama “Sociologia e metodi di educazione alla legalità” e rappresenta a mio avviso il luogo più alto di costruzione di una coscienza antimafiosa. Alla fine dello spettacolo le detenute risponderanno alle domande degli studenti, e solo alle loro, rafforzando un dialogo cresciuto negli anni. Per venire dovete iscrivervi (per ragioni di sicurezza) su un link che vi appare subito andando su www.unimi.it, dove “Sangue” è la prima notizia. Noi poi, anche con il corso di “Diritti umani”, ne parleremo in aula la prossima settimana. Venite. Starei per dire: venite a vedere una vera riforma carceraria….

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