“Menzogne e ‘misteri’ sul caso Moro. In difesa di chi non si può difendere”. Grande serata a Milano

E così domani sera martedì, ore 21, sarà il momento della verità dopo le tante panzane spacciate in casa Santoro, ovvero nella terza puntata di M, la recente serie di trasmissioni organizzate da Michele Santoro sul caso Moro. Audience ai minimi, e per fortuna. Lo ha ammesso anche l’interessato dando la colpa alla promozione Rai anziché farsi qualche domanda sul livello della sua tivù. Fatto sta che grazie alla sapiente antologia di panzane raccolte da Santoro, che poi faceva anche quello che sollevava obiezioni, sono state infangate persone che non potevano difendersi, come già qui ho detto: in particolare mio padre e l’allora capitano Bonaventura. Teorie, illazioni, ipotesi mai dimostrate presentate come verità accertate. Autentiche menzogne travestite da “misteri”. Il servizio pubblico messo non alla ricerca della verità ma alla ricerca dello sfregio verso i migliori servitori della Repubblica. E la breve lettera del nostro avvocato non letta nella puntata successiva.

Domani sera reagiremo. Appuntamento in Sala Alessi, Comune di Milano (ed è significativo), con accredito via mail (link qui) o presentazione dei propri dati dieci-quindici minuti prima dell’inizio (sono le nuove regole di Palazzo Marino). Organizza la Scuola di formazione “Antonino Caponnetto”. Presenta Giuseppe Teri. Ci saremo il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, il giudice Armando Spataro (foto), che parlerà dei “misteri” di via Montenevoso e altri ancora, ci sarà il generale dei carabinieri Gian Paolo Sechi, vero braccio destro di mio padre (non quelli inventati da Santoro), e ci sarò io, che spiegherò il ruolo del “testimone” Angelo Incandela, il maresciallo delle guardie carcerarie così caro a Santoro da vent’anni. Farò anche delle slides, così capirete il livello di credibilità di queste messinscene propinate agli italiani usando la Rai (per altri versi così in miglioramento…). E spiegheremo ovviamente le ragioni della nostra decisione (mia e delle mie sorelle intendo) di andare finalmente in tribunale. Lo so che tra vent’anni ci sarà sempre qualcuno che farà “contro-inchieste” dicendo le stesse fesserie, ma almeno difenderemo chi non può farlo. E un po’ di persone in più sapranno la verità. A domani sera!!!!

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1 commento

  1. Patricia

    In tanti soltanto con le menzogne vanno avanti. É preoccupante vedere che il mondo é pieno di loro. Professore, grande sostegno!

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