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All articles by admin

 

Il Nobel per la medicina a Robert Edwards


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Nella scuola dove si insegna il coraggio

(Il fatto quotidiano, 3 gennaio 2010) La terza bomba ha colpito al cuore. Pino Tilocca sindaco alla testa di una lista civica di centrosinistra, Solidarietà e progresso, stava sconvolgendo le abitudini di Burgos, piccolo comune montuoso della provincia di Oristano. Si era messo in testa di fare politica in una zona in cui chi vince
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Natale in casa Pescetto

(la Repubblica – Genova. 24 dicembre 2009) Chissà come sarà il Natale in casa Pescetto. Non è una curiosità bizzarra. E ve ne spiegherò la ragione con questo raccontino autobiografico. L’altra sera, quella del grande gelo, sono arrivato a Principe verso le nove di sera. Viaggio ardimentoso e avventuroso con premio finale: in stazione niente
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L’assalto alle nostre coscienze. Dittatura e politica

(L’Unità, 9 febbraio 2009) – Era nata come l’antipolitica. Come l’apologia dello “Stato minimo”. Come una rivoluzione liberale di massa. Sta diventando la più poderosa invasione della politica che si potesse immaginare. Un’invasione senza confini, spinta da una volontà di potenza insaziabile. Il potere entra scalciando nelle nostre sfere affettive e mentali con la pretesa
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C’è un’Italia che rinasce

(l’Unità, 15 agosto 2008) – Su la testa, in alto i cuori. È in arrivo una nuova primavera. Certo, il panorama sembra più fosco che mai. Un governo che farebbe un bel fagotto della Costituzione. Che sta già facendo polpette della giustizia. Una xenofobia diffusa, altro che italiani brava gente. Un’informazione sempre più inginocchiata. Un
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La parola alla festa del PD

Ricevo e doverosamente pubblico la replica di Lino Paganelli, responsabile nazionale PD per le Feste Democratiche Ci sono montagne che partoriscono topolini. E ci sono piccoli episodi che possono degenerare in polveroni. Ma sono fole, cose di poco conto, perché non c’è nessuno che ha scatenato crociate contro la casa editrice Melampo. Noi siamo qui
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Candidature. Lettera di un cittadino al Secolo XIX

Riportiamo una lettera (segnalataci anche da maniman tra i commenti) pubblicata oggi in apertura della pagina delle lettere del quotidiano genovese Il Secolo XIX. Ci sembra che certifichi efficacemente lo stato d’animo di parte dell’elettorato. Nelle liste dei candidati i soliti raccomandati Leggo che le candidature per le prossime elezioni politiche sono ormai cosa fatta.
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Appello per Nando dalla Chiesa in parlamento

Cari amici blogghisti, Nando mi ha autorizzato a mettere come post questo appello lanciato da Gianni Barbacetto. Anche le firme per questa sottoscrizione le stiamo raccogliendo all’indirizzo questanonlamandogiu@libero.it  APPELLO PER NANDO DALLA CHIESA IN PARLAMENTO.CHIEDIAMO CHE SIANO PREMIATI L’IMPEGNO PER LA LEGALITA’ E PER IL PRIMATO DELLE ISTITUZIONI  Nando dalla Chiesa, una delle personalità che
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delitto imperfetto copertina

 
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Il Novecento nelle vite di Weisz e Puskas. UN CALCIO LUNGO IL SECOLO BREVE

(Europa, 10 aprile 2007) – Il grande calcio del secolo scorso, i suoi simboli ungheresi e i totalitarismi. La narrativa calcistica continua  a proporre storie struggenti e suggestive. Sono da poco in libreria due racconti capaci di appassionare i tifosi e non solo loro. Il primo si intitola "Dallo scudetto ad Auschwitz" (Alberti editore) e
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Abu Omar. Perché non mi dimetto

Lo sapevo, ne ero certo. Pochi mesi ed è arrivato. Il suggerimento, intendo. Dimettersi dal governo. “Per coerenza”. Il riferimento è alla vicenda di Abu Omar, l’imam rapito a Milano da agenti Cia, su cui indaga la procura di Milano. Ricostruisco al volo per chi non abbia seguito gli ultimi sviluppi. Venerdì scorso una nota
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Partito democratico. Dalla parte del merito

(Europa, 30 gennaio 2007) – Se “Forza Ichino” sta diventando in tante conversazioni la parola d’ordine, gridata o soffiata a bassa voce, per dirsi che si sta dalla stessa parte, una ragione ci sarà. Ed è una ragione profonda: che l’Italia così non ce la fa. E soprattutto non ce la fanno gli italiani. Perché
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Andreotti e la mafia. CARO ORLANDO NON CAPISCO

(l’Unità, 23 gennaio 2006) – Caro Luca, stavolta devo scriverti. E pubblicamente, perché troppo pubblica è la questione che hai sollevato ieri con l’intervista al “Corriere della Sera”. Hai detto che, se fosse dipeso da te, Andreotti non sarebbe mai stato inquisito. Il Corriere ci ha subito piazzato un bel titolo: “Un errore processare Andreotti”,
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Le ribelli. La mafia, l’antimafia e la “cultura di riserva”

Intervista di Grazia Casagrande a Nando dalla Chiesa (tratta da http://www.wuz.it) Perché, per parlare di lotta alla mafia, raccontare la storia di sei donne? È stato casuale, c’era la presentazione all’ultima Fiera del Libro di Torino del libro di Rita Borsellino (Nata il 19 luglio, Lo sguardo dolce dell’antimafia, edizioni Melampo), eravamo con Vincenzo Consolo
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Sciascia-Borsellino. Il ricordo di un poliziotto

Il Corriere insiste con stoica tenacia. Ancora oggi torna su Sciascia e Borsellino. Vuole proprio avere l’ultima parola (ma non sarò da meno). Davvero, come mi ha detto quel giornalista domenica mattina, la vicenda deve sanguinargli ancora. Avete visto che cosa ha fatto oggi? Ha pescato un paio di giovanotti che negli anni ottanta facevano
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Sciascia, perché non mi pento

(l’Unità, 4 gennaio 2007) – Chiedere scusa a Sciascia per avere criticato il suo celebre articolo contro i professionisti dell’antimafia di vent’anni fa? Recitare il mea culpa come chie­de Pierluigi Battista sul «Corrie­re» dell’altro ieri? In questi casi è sempre bene non rispondere di getto. E rimettere in fila tutti i da­ti di realtà conosciuti.
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Atenei autoreferenziali

(Europa, 16 dicembre 2006) – Le università italiane come altrettanti villaggi gallici di Asterix, le porte in legno e menhir con su scritto “Vietato l’ingresso ai romani”? La forma scelta dai rettori italiani per esprimere la loro protesta contro i tagli imposti dalla legge Bersani sui consumi intermedi non appare particolarmente felice. E dà voce
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Mantova Musica Festival 2007

E’ on line il bando
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E’ morto l’ex cardinale di Palermo. Pappalardo, quel grido in cattedrale

(l’Unità, 11 dicembre 2006) – Un merito ebbe sopra ogni altro. Di avere dato dignità alla chiesa siciliana. Perché certo nessuna dignità poteva riconoscersi a chi, incaricato di predicare il vangelo in una terra di ingiustizie e di violenze, chiudeva gli occhi con complice prudenza di fronte alla prepotenza mafiosa. Era andata avanti, quella prudenza
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Nebbia sull’Antimafia

(l’Unità, 1 dicembre 2006) – Commissione Antimafia morta o viva? Personalmente ho espresso su queste pagine (e non certo con piacere) la convinzione che le sia stato assestato il colpo di grazia con l’iscrizione a suoi membri effettivi di Alfredo Vito e di Paolo Cirino Pomicino, entrambi condannati in via definitiva per reati contro la
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Università. Cambiamo le regole

(Europa, 25 novembre 2006) – Eppure l’università non si può schiacciare in una Finanziaria. E questa a sua volta non è solo uno specchio contabile. Vogliamo dirlo? La discussione sulla Finanziaria ha messo fuori gioco l’università del futuro, concentrando l’attenzione solo e ossessivamente sulle questioni (pur importanti) del celebre taglio dei consumi intermedi e della
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Margherita. La mozione che ho firmato

Cari amici, non mi passa nemmeno l’idea di fare propaganda. Mi sembra però giusto, visto che su questo blog scrivo quello che faccio, che conosciate il testo della mozione che ho firmato per il congresso della Margherita. Alla fine quella più coerente con le mie idee e con il lavoro che svolgo.
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Commissioni. Chi ha ucciso l’Antimafia

(l’Unità, 21 novembre 2006) – Chi ha ucciso la commissione Antimafia? La politica, non c’è dubbio. Doveva essere la punta di diamante del parlamento nella lotta alla mafia, un parlamento prudente, equilibrato, chi lo discute, però serio, credibile. E invece eccola qui, arnese senza prestigio, materia di mercanteggiamenti, addirittura più controproducente che altro. Giudizio eccessivo?
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RAPPORTO SU UN ANNO DI GOVERNO


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Bruno Lauzi. Amarcord

Anch’io saluto il piccolo, grande Bruno Lauzi. Lo avevamo capito in maggio, al festival di Mantova, quanto fosse malato. Quando, alla serata inaugurale dedicata a Umberto Bindi, lo vedemmo arrivare sul palco irriconoscibile. L’effetto chemio gli aveva rubato la riccia capigliatura bianca. Avanzava appoggiato a un bastone. Tutti ci chiedemmo chi fosse. Fu la sua
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Al cittadino non far sapere

(l’Unità, 24 ottobre 2006) – Tema: il “Corriere” e la Disinformatia. Svolgimento: non so se abbia esagerato Romano Prodi a parlare di un trattamento prevenuto verso il suo governo da parte della stampa italiana, ma vorrei raccontare che cosa – con certezza – è accaduto a me in ventiquattro ore nella mia qualità di sottosegretario
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Il governo non dimentica la “Grande Brera”. Il tempo sarà galantuomo

(Il Giorno, 23 ottobre 2006) – Ma è vero che il governo non vuole più dare a Milano i soldi per realizzare “la grande Brera”? Come si sa, esiste il progetto di trasferire parte della Accademia di Brera nella nuova area universitaria della Bovisa per consentire alla Pinacoteca di raddoppiare i propri spazi. L’accordo venne
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Gita scolastica quanto mi costi

(l’Unità, 12 ottobre 2006) – Cronache italiane di gita scolastica. Ovvero miseria e nobiltà. Il benessere vero e il benessere simulato. L’orgoglio della povertà e il pudore dell’esclusione. Tutto insieme. Sembra incredibile quante coppie di opposti, quanti principi e quanti sentimenti possano essere messi nel frullatore dalla scelta, apparentemente innocente, di organizzare una gita scolastica.
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C’è un solo Gigi Meroni

(Guerin sportivo, 10 ottobre 2006) – Se mi chiedono, e me lo chiedono spesso, chi è il Meroni dei nostri giorni, rispondo che non c’è. E mica perché non ci sia nel calcio, perfino nel calcio satrapo e malandrino di oggi, un attaccante di genio, un artista. O un calciatore generoso. O un campione anticonformista.
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Gita di classe

Non ci credo. Così urlava ridendo Fabio Grosso, ebbro di felicità, dopo il suo bellissimo gol allo scadere del secondo tempo supplementare nella semifinale contro la Germania.Non ci credo, mi vien da dire e da gridare, sapendo che in una scuola media romana, l’Esopo, si sta già partendo per una gita di classe: destinazione Matera
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Il caso del bar Taveggia. Se l’anima di Milano se ne va

(Il Giorno, 26 settembre 2006) – C’è qualcosa che non quadra. Nella lunga storia dei negozi-simbolo che a Milano, da un po’ di anni in qua, devono chiudere i battenti sotto il peso di affitti insostenibili, qualcosa non torna. Perché non si può continuare a dire che Milano deve ritrovare un’anima, che la città degli
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Viale Mazzini. Il cavallo malato

(l’Unità, 12 settembre 2006) – Il tema ormai è chiarissimo. La Rai inquina il senso civico del Paese. E la conseguenza è altrettanto chiara. La politica deve intervenire. Drasticamente, senza veri né falsi pudori. Lo scandalo di Luciano Moggi protagonista incontrastato da Simona Ventura alla prima partita di campionato pone questioni che vanno oltre il
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Le guerre incomprese

(l’Unità, 25 agosto 2006) – "Devono smetterla, non se ne può più. Io ce l’ho con tutti e due". Così sbottò durante la cena una ragazza di 22 anni parlando di israeliani e palestinesi. Chiaro, secco, spontaneo. Come di chi non deve preoccuparsi delle sue parole, fare i conti con le diplomazie e con i
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Lo sponsor si fa strada

(l’Unità, 19 agosto 2006) – Fare nascere via Ferrarelle, piazza Barilla, corso Fiat. Non in una città di cartapesta allestita per fiction televisive. Non in un gioco pubblicitario o in un nuovo monopoli per bambini. Ma a Cleto. In un paesino di millecinquecento anime scarse. A venti minuti dal mar Tirreno, a 250 metri di
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La mafia per un diciottenne

Questo fumetto me l’ha mandato un ragazzo. Mi fa piacere che lo leggiate e anche farvi vedere che le cose scritte spesso non cadono nel vuoto. Un grazie a Corrado per il suo entusiasmo civile. Caro Professore Dalla Chiesa,sono uno studente ed ho diciotto anni. Ho letto il Suo articolo sull’Unità di domenica 16 luglio
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Gaber, evitiamo il culto dell’anticonformismo

(l’Unità, 2 agosto 2006) – Migliaia di persone per ricordare con nostalgia Giorgio Gaber. E’ successo a Viareggio negli scorsi giorni per il Festival intitolato al grande artista milanese. Le pagine specializzate dei quotidiani hanno già parlato dell’evento e dei suoi ospiti. Ma a chi c’era e ha provato a captare i segni e le
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Ultima chance per l’Antimafia

(Europa, 21 luglio 2006) – Abolire la Commissione Antimafia? Siamo sinceri, qualche ragione Emanuele Macaluso ce l’ha. La creatura non è più la stessa. E’ vero che fin dalla nascita si sono dati da fare in molti per tagliarle le unghie, per farne una grida manzoniana. Che ci hanno infilato dentro gente che sentiva il
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Mafia, la T-shirt della vergogna

(l’Unità, 16 luglio 2006) – “Minchia, troppo favolosa quella maglietta.” “Quale?”. “Ma come non la vedi? Talé, là a destra… ‘Mafia. Made in Italy’ c’è scritto. Una bomba!” “Minchia, una bomba vero”. “Ora me l’accatto. Stasera faccio pomata in discoteca, ci pensi che toco di fronte a quegli scimuniti che devono fare gli antimafiosi per
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Un calcio all’amnistia

(l’Unità, 12 luglio 2006) – E ora c’è una cosa, una sola cosa da fare se si vuole sporcare la vittoria azzurra. Se si vuole imbrattare la nostra fantasia. Se si vuole dare una tagliatina di faccia  al popolo del Circo Massimo e a chi avrebbe voluto farne parte. Ed è di mettersi tutti insieme
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Nel tricolore il patriottismo ritrovato

(Europa, 11 luglio 2006) – Anche la toponomastica. C’era da aspettarselo. A Milano, nella "Porta Romana bella" cantata da Gaber, piazza Bruno Buozzi e’ diventata piazza Mondiali. Lo annuncia una targa di iuta rigorosamente colorata a bande verticali verdi, bianche e rosse. Una targa posta davanti a un monumento color dell’oro che raffigura ad altezza
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L’Italia mondiale

(l’Unità, 6 luglio 2006) – E tre! Al terzo successo mondiale dell’Italia contro la Germania qualche parallelo tra le nazionali azzurre e i tempi dei loro (e nostri) trionfi si può anche fare. Certo, il primo trionfo, quello storico del 4-3, è stato raccontato e sviscerato in molte forme. Si trattò di un evento  spartiacque.
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Il profumo dei voti

(L’unità, 30 giugno 2006) – Il delitto Fortugno. Il caso Crea. Le polemiche su Loiero. I ragazzi di Locri. Riesplode la questione (mai risolta e sempre controversa) dei rapporti tra politica e mafia. Più precisamente: delle zone grigie in cui la politica finisce per certe sue regole con l’assaporare il retrogusto delle relazioni mafiose. Partiamo
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Quattro a tre. Italia-Germania. Storia di una generazione che andò all’attacco e vinse…

Una notte di magia. Di cardiopalma e di gioia incontenibile. Nata con una semifinale dei campionati mondiali di calcio a Città del Messico passata alla storia come “la partita del secolo”. E continuata fino all’alba. Nelle strade, nelle piazze, nelle spiagge, ovunque fosse possibile festeggiare, abbracciarsi, sventolare un tricolore. L’autore riscrive quella notte indimenticabile, ne
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Milano, come stai cambiando

(Europa, 28 giugno 2006) – A Milano ha vinto il “no”. Come in altre città del nord. Ma in controtendenza rispetto alla Lombardia, che con il Veneto forma il più ricco e dinamico bacino d’utenza della (sempre meno) premiata ditta  Bossi-Berlusconi. Nella Lombardia europea, teatro di piccole imprese ma anche primo polo universitario e biomedico
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Costituzione, la posta suprema

(l’Unità) – Ma perché ripetere solo che è un “pasticcio” ? Perché ripetere solo che le riforme costituzionali si fanno con larghe maggioranze? Perché blande contestazioni di fronte alla truffa mediatica dei “parlamentari in meno”? Qui c’è soprattutto una cosa da dire e ribadire nelle trenta o quaranta ore che abbiamo ancora a disposizione per
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RADICALI E RIFORMISTI. Festival di Mantova, il ritmo della sinistra che stupisce

(l’Unità, 7 giugno 2006) – Santa Musica salvaci tu! Salvaci da questo sproloquio e da questo cicaleccio petulante che ci sta arrivando addosso ancora una volta. Io riformista, tu radicale. Tu massimalista, io moderno. E viceversa.
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Cara Unione, non dimenticare Milano

(l’Unità, 2 giugno 2006) – Il tempo (fugace) di intravedere la vittoria tanto attesa e a Milano già domina lo sport del tutti contro tutti. Che non è un bel segno. Anzi, è forse il sintomo di una debolezza, la spia che qualcosa effettivamente ancora non funziona nella mentalità della squadra che si vorrebbe vincente.
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Con l’azione di governo riconquisteremo Milano. Non facciamoci la guerra

(Europa, 1 giugno 2006) – A Milano non c’è nessuno, a Milano non c’è nessuno, a Milano non c’è nessuno. Non c’è classe dirigente, non c’è classe dirigente, non c’è classe dirigente. A ogni tornata elettorale ci viene spiegato, e sempre dalle stesse persone, che il problema di Milano è questo. Come se non esistessero
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