Aveva una copertina color verde tenero, su cui si stagliava un’immagine maestosa del Cervino. E “Cervino” era il titolo del libro. Uno stupendo, irripetuto sussidiario che faceva da “guida alla preparazione agli esami di quinta elementare”. Che allora erano chiamati “esami di Stato”: obbligatori per ottenere il primo titolo di studio a cui si potesse
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Libri
Che sorprese ti sforna la memoria. Vitale e disvelatrice schizza fuori d’improvviso da pertugi misteriosi. Così ultimamente mi ha portato in dono l’immagine di un bambino. La colloco con certezza nel 1974, l’anno del referendum sul divorzio e della doppia strage di Brescia e dell’Italicus. Eventi che avevo vissuto impotente lontano dall’Italia, prima felice poi
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