Sulla sconfinata spiaggia tirrenica, sotto il sole di mezzo pomeriggio, compare d’improvviso in lontananza un oggetto semovente. Sembra un’allucinazione felliniana, una variopinta nuvola terrena. Fantasmagorica, surreale. Chi stia seduto sul bagnasciuga ha perfino la sensazione di essere vittima di una trance onirica: l’oggetto si avvicina infatti senza che all’apparenza nulla o nessuno lo sospinga. Alto
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Varie
Otto del mattino. Un caffé come unica compagnia. La solita dose: la metà di una tazzina fatta a mano da un’amica, fortunata superstite di un servizio sterminato negli anni da mani frettolose. Mentre lo sorseggio giunge una voce dall’esterno. “Una mattina, mi son svegliato…”. Non c’è dubbio, canta proprio così la voce sconosciuta. “O bella
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